EMDR e SPORT: L’UTILIZZO DEL PROTOCOLLO CON GLI ATLETI
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico. Recentemente molti sviluppi della tecnica di sono indirizzati verso l’installazione di risorse personali al fine di migliorare le prestazioni dell’individuo, allargando perciò il campo di applicazione.
Il metodo Emdr può essere perciò usato come uno strumento molto efficace per aumentare, sviluppare, integrare e rendere operative le risorse in fasi di allenamento o di gara / match.
Esistono molte tecniche di preparazione mentale (mental training) nel mondo dello sport, ma l’Emdr sembra essere il sistema più valido – per la sua efficacia – in circolazione, in quanto agisce contemporaneamente sulla parte mentale e sulla parte fisica dello sportivo e soprattutto lo fa a partire dalle caratteristiche “naturali” dell’atleta. Inoltre ha delle basi neurofisiologiche studiate da oltre vent’anni ed appartiene a quelle tecniche definite in campo medico evidence based ( la cui efficacia perciò è basata sull’evidenza, come espresso ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Il Distress ovvero lo Stress che NON aiuta.
“Una grossa componente nella perdita di performance (e di conseguenza di perdita di risultati) è rappresentata dallo stress negativo ( altrimenti detto distress ). Lo stress non solo fa percepire ostacoli e difficoltà come più complessi e insidiosi, ma anche distacca temporaneamente lo sportivo dalle sue capacità e abilità. Secondo alcune ricerche il calo nell’accesso alle proprie risorse arriva fino al 60% di quanto abbiamo accumulato ed appreso positivamente con l’esercizio, la pratica, l’allenamento costante.
Chi pratica sport sa che questo fattore spesso spiega perché in gara si registra un calo del rendimento raggiunto in allenamento. Ma esistono casi in cui avviene anche il contrario: ci si aspettava forse di meno da se stessi e si è gareggiato meglio ottenendo una prestazione migliore perché meno inficiata da stress, consentendo al proprio organismo psicofisico di lavorare al massimo e “quasi” spontaneamente.
Con la tecnica Emdr si possono rendere più facilmente operative le abilità anche nel momento della massima pressione agonistica o personale.
- – si individuano i momenti o le situazioni stressanti che fanno calare le performance o le situazioni che si vogliono ottimizzare;
– si scelgono le specifiche risorse che servono allo sportivo
– si individuano quelle risorse a partire dall’esperienza personale vissuta o da modelli esperibili;
– si rafforzano o sviluppano le risorse individuate utilizzando il metodo Emdr, con al relativa stimolazione bilaterale.
Le risorse possono essere trasferite da un settore all’altro dell’esperienza (es. dall’allenamento alla gara, oppure dalla migliore prestazione alla prossima gara in programma) e per così dire installate non solo nel contesto prescelto, ma anche nel momento o frangente in cui sono necessarie.
Il metodo Emdr provvede poi a integrare il contenuto positivo prescelto con il resto delle conoscenze, con gli aspetti emotivi e di temperamento e con la gestione del corpo e delle sensazioni fisiche. Il risultato conseguito viene assimilato in modo sempre più stabile dall’organismo. E’ importante sottolineare che precedentemente si sarà lavorato su eventuali “interferenze negative” ( brutti ricordi, traumi, sentimenti inquinanti ) che bloccano lo sviluppo ottimale dello sportivo, “pulendo” il dispositivo psichico da convinzioni errate, distorte, inconsce o irrazionale e successivamente sarà possibile potenziare le proprie naturali capacità.